Con la guida del Maestro Enrico Volpe al Conservatorio di musica di Cosenza, la vicenda di mio figlio non avrebbe assunto toni così esasperati.



Francesco Gigliotti, a due anni, assisteva sempre alle prove della band del padre Enzo nella sala prove di famiglia, già da allora il suo strumento preferito era la batteria.
Francesco nella foto e ritratto con una bacchetta da tamburo.

Che tutta questa vicenda, sia stata voluta, oppure sia sfuggita al controllo del direttore Giorgio Reda, ha poca importanza allo stato attuale dei fatti.



Quello che ritengo sia mancata, è stata l'umiltà e sopratutto il buon senso, nel riuscire a gestire in diplomazia e senza l'arroganza e la prepotenza tipica di chi detiene il potere, questa vicenda che ormai ha assunto aspetti scandalosi, non si può negare ad un ragazzino di talento come mio figlio Francesco per ben tre anni consecutivi l'ammissione alla classe di percussione del Conservatorio di Cosenza, creando per quella età dei possibili problemi psicologici, oltre al rifiuto di ripresentarsi a nuove ammissioni, che solo Dio sà come sono riuscito a scongiurare.


Se manca umiltà e buon senso è probabile che si lascia poi il posto ad altri aggettivi.


Queste cose non sarebbero di sicuro successe, se alla guida del Conservatorio Cosentino vi fosse ancora il direttore Enrico Volpe.


Il Maestro Volpe ho avuto modo di apprezzarlo nelle sue doti dirigenziali, nella vicenda della esclusione delle mie figlie, ricordo avvenuta nel lontano 1998, dopo purtroppo sappiamo tutti come è finita per il Maestro Volpe.


Un direttore che può definirsi tale non butta benzina sul fuoco, ma usa la diplomazia e un'arma che non tutti conoscono "L'UMILTA' ".


Con apprezzamento di sincera stima per il Maestro Enrico Volpe.

enzogigliotti.

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